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Sempre nell'intento di coinvolgere uomini politici e direttori di testate nazionali sull'immane crac della Parmalat

26.10.2013 18:19

Nonostante le tante cocenti delusioni derivanti dall'inaccettabile indifferenza mostrata dai personaggi politici da me intrattenuti in

precedenza sulla scandalosa vicenda dell'immane crac della Parmalat, non volli rinunciare a proseguire nel cammino intrapreso

coivolgendo questa volta la stampa nazionale nella persona dell'allora Direttore del quotidiano "LIBERO", dr. Vittorio Feltri, in ra-

gione del suo conclamato impegno a portare a conoscenza dell'opinione pubblica le tante prevaricazioni e malversazioni che con

troppa frequenza si compiono nel nostro bistrattato Paese.

Ciò che feci con raccomandata del 10/3/2005, che qui si ripropone nella sua interezza:

"Le durissime polemiche che periodicamente si scatenano in occasione delle nomine più prestigiose (o delle relative conferme)

 negli Enti a rilevanza nazionale evidenziano senza ombra di dubbio la grande difficoltà che i nostri Governanti incontrano nel 

 riadattare la loro contorta mentalità alle sacrosanti aspettative degli italiani di vedere finalmente applicato quell'irrinunciabile cri-

 terio di selezione che ponga nel giusto risalto l'onestà e la professionalità dei prescelti a tali incarichi.

 Tanto più se la scelta da operare è notoriamente delicata come nel caso se convenga o meno fissare un limite temporale al man-

 dato di Governatore della Banca d'Italia, considerata l'ampia autonomia decisionale di cui gode il nostro Istituto di Emissione.

 Che esista un problema di definizione di siffatto limite  non lo nega più nessuno ma ritenere che sia soltanto questo il problema

 è una semplificazione da prima Repubblica, non più accettabile perchè scopertamente finalizzato a distogliere l'opinione pubblica

 dall'aspetto più rilevante che è quello, invero, della corretta gestione di tale importantissimo Istituto!

 Ed è proprio su quest'ultimo delicatissimo tema che io desidero richiamare la Sua autorevole attenzione considerato che i mag -

 giori scandali che stanno da tempo funestando questo nostro bistrattato Paese - il clamoroso crac della "Parmalat" è soltanto il

 più recente - chiamano pesantemente in causa proprio la responsabilità dei vertici della Banca d'Italia, i quali sono soliti preten-

 dere dai Governanti quei "comportamenti esemplari" che essi deliberatamente ignorano o calpestano nello svolgimento delle lo-

 ro funzioni!.

 Poichè Ella, con il Suo quotidiano, ha avviato da tempo una sacrosanta battaglia per combattere con ogni mezzo le innumerevoli

 "rendite di posizione" dei tanti alti burocrati che infestano il nostro Paese, è mia profonda convinzione che Ella rappresenti ai fatti

 la vera ultima spiaggia per portare a conoscenza dell'opinione pubblica gli ambigui retroscena di questa vergognosa intollerabile

 gestione del caso "Parmalat" così come portato avanti dai Responsabili dell'Istituto di Emissione, tuttora in attività!

 A tal fine provvedo a rimetterLe: a) copia delle due raccomandate  fatte tenere all'allora Governatore della Banca d'Italia, dr. Car-

 lo Azelio Ciampi; b) copia dei quattro esposti inoltrati alle Procure competenti alle date rispettivamente del 18/10/1993, 16/9/19,

 15/9/1995 e 12/1/2004 in ordine ai mancati inspiegabili (ma non del tutto!) controlli che la "Vigilanza sulle aziende di credito" a-

 vrebbe dovuto doverosamente effettuare nei confronti del Gruppo Cassa di Risparmio di Roma a seguito delle puntuali segna-

 lazioni fatte avere da un suo Ispettore proprio della "Vigilanza Centrale".

 Non si può, per altro verso, sottacere come quei "legami inquietanti" intercorrenti tra il dr. Fazio ed il dr. Desario da una parte ed il

 rag. Geronzi dall'altra siano arrivati a tal punto di sfrontatezza da costringere l'uomo della strada ad assistere allo squallido duetto

 di un Governatore della Banca d'Italia che, forte della propria autorità e fiducioso nella propria impunità, si fa garante senza alcun

 pudore del corretto comportamento dei Responsabili del Gruppo "Cassa di Risparmio di Roma" e del Presidente di quest'ultimo

 che si spertica in tutti i luoghi per dimostrare la grande utilità per il sistema creditizio Italia di assicurare il mandato a vita all'attua-

 le Governatore!

 Aberrante, soltanto aberrante!

 Nel ringraziarLa per la cortese attenzione che Ella vorrà riservare a questa sconcertante pericolosissima vicenda - manifestamen-

 te foriera di prevedibili ulteriori catastrofi finanziarie che chiameranno in ballo, come di consueto, gli ignari contribuenti italiani già

 fin troppo tartassati - desidero fin d'ora assicurarLe la mia assoluta disponibilità ad offrirLe ogni utile ragguaglio".

 L'assoluto silenzio che ne seguì lascia chiaramente intendere che il Direttore Feltri ha verosimilmente ritenuto che il crac della

 PARMALAT - pur con i suoi 14 miliardi di Euro di perdite pari a circa 28 mila miliardi delle vecchie lire - non debba poi conside-

 rarsi così dirompente visto che a pagare le micidiali conseguenze sono state appena poche decine di migliaia di risparmiatori,

 peraltro colpevoli di aver riposto troppa fiducia nell'operato delle autorità preposte alla regolamentazione del delicatissimo com-

 parto bancario/finanziario