Riprendiamoci il nostro destino!

LA NUOVA FRONTIERA DELL'ITALIA REPUBBLICANA.



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La necessità di richiamare l'attenzione del Sig. Presidente della Repubblica sulla carente attività di controllo della B.I.

12.08.2013 11:52

Illustre Presidente

un doveroso sincero ringraziamento da parte mia e degli aderenti al movimento da me presieduto per aver  voluto - nonostante l'età avanzata e l'enorme stress accomulato in questi ultimi sette anni - assicurare la Sua disponibilità al rinnovo del mandato presidenziale che consentirà di certo al popolo italiano di vedere gestito al meglio un Parlamento che le recenti elezioni politiche hanno reso purtroppo ancor più ingovernabile.

Così regolandosi, Ella ha consegnato alla storia un esempio indelebile di come un Presidente della Repubblica debba comportarsi allorquando sono in ballo i destini della Nazione.

In proposito ci piace immaginare che le Sue iniziali scontate resistenze siano cadute a seguito anche delle considerazioni da noi svolte in ordine alla totale assenza di un qualsivoglia impedimento alla presentazione - nei modi e nei termini che Ella riterrà più opportuni - delle Sue dimissioni  dalla prestigiosa carica, all'indomani dell'auspicabile normalizzazione dei rapporti tra le diverse forze politiche operanti in Italia.

Non me ne voglia se con l'occasione mi induco, ora, ad affrontare un tema assai scottante concernente il sistematico ricorso ai componenti il Direttorio della Banca d'Italia per incarichi ministeriali di assoluta rilevanza ogni qual volta si impone la necessità     per il nostro bistrattato Paese di risolvere con tempestività le profonde crisi in cui viene periodicamente a trovarsi. Un luogo comune che sta costando assai caro alla nostra Italia e ancor più costerà se si continua a legittimare con questi incarichi di prestigio l'operato dell'Istituto di Emissione che - anzichè riflettere doverosamente sul totale fallimento della sua attività di controllo sul sistema bancario come conseguenza della scelta scellerata compiuta dal suo Direttorio alla fine degli anni '70 diretta più ad assecondare che a contrastare le devastanti procedure poste in essere dai vertici delle più importanti aziende di credito operanti in Italia giungendo perfino ad assicurare una vergognosa copertura ad alcuni ben individuati avventurieri sempre presenti nel delicato comparto (il devastante malaffare emerso nel Monte dei Paschi di Siena costituisce, a ben vedere, soltanto l'ultima sua conferma in ordine di tempo) - giustifica questa sua manifesta impotenza per non essere stato a suo tempo debitamente informato sull'esistenza presso la banca in parola delle tante operazioni fuori legge poste in essere dai responsabili aziendali!!!!!!

E' come dire che la Banca d'Italia è tenuta a svolgere il suo irrinunciabile ruolo di Organo di controllo - ad essa assegnato, non sarà male ricordarlo, su base costituzionale - soltanto in presenza di comunicazioni rilasciate spontaneamente dai protagonisti delle malefatte!!!!!!

A dir poco aberrante.

Ma non è tutto.

Infatti il suo attuale Governatore si è perfino spinto di recente a chiedere al Parlamento che venga riconosciuto all'Istituto da lui presieduto - oltre alle già corpose prerogative di cui esso in atto dispone - anche il potere di sollevare dai loro incarichi i responsabili delle banche del sistema ogni qual volta la Banca d'Italia lo ritenga opportuno in presenza di certe condizioni. Una richiesta che se venisse accolta segnerebbe - mi creda - la definitiva compromissione del delicato settore a tutt'oggi ridotto a una riserva di caccia ad uso e consumo di parenti e amici dei componenti il Direttorio pro-tempore nonchè degli stessi Dirigenti dell'Istituto, come è alquanto agevole rilevare scorrendo le pagine dei miei cinque esposti inviati per tempo alle competenti Procure di Roma, Milano e Parma.

Da qui l'assoluta necessità di impedire che ciò avvenga onde evitare che altre prevedibili catastrofi finanziarie rendano del tutto evanescenti gli improcastinabili sforzi che i nostri governanti devono affrontare per assicurare il risanamemto del nostro precario sistema economico.

Infine, ai responsabili di quella parte della stampa nazionale che ha raccolto a suo tempo il nostro invito a sostenere senza riserve la Sua riconferma nel mandato presidenziale torno a chiedere di voler cortesemente pubblicare la mia lettera aperta al comico Beppe Grillo, già nelle loro mani, nell'intento di svelare le reali intenzioni del discusso personaggio nonchè l'attendibilità delle sue strombazzate promesse considerato che da una parte ha contestato duramente - all'inizio del suo spettacolo del 27/4/2005 al Teatro tenda di Roma - l'inqualificabile comportamento tenuto sul crac della PARMALAT dal vertice del Gruppo Cassa di Risparmio di Roma, basandosi però su semplici confidenze rilasciategli da un alto dirigente del Gruppo che avrebbe precisato che la situazione compromettente della società in parola era ben conosciuta dal 2002 e dall'altra ha dimostrato una vergognosa totale chiusura difronte ad una incontestabile documentazione in nostro possesso che fa risalire nientemeno che al 1990 la manifesta decozione della stessa !!!!!

Una richiesta, questa, motivata dalla necessità di svelare tempestivamente ed adeguatamente all'opinione pubblica nostrana l'inconsistenza e l'assoluta pretestuosità dei programmi di questi tromboni da strapazzo tanto più se si pone mente all'esperienza ventennale occorsa agli italiani per ricondurre alle sue reali dimensioni il fenomeno rappresentato a suo tempo dal sen. Antonio di Pietro. E' una iniziativa che richiede di certo il superamento di scontate resistenze considerato la palpabile  cautela con la quale di norma procede la stampa quotidiana del nostro Paese allorquando c'è di mezzo una forza politica in grande espansione il cui leader potrebbe presumibilmente abbandonarsi ad una dura rappresaglia all'atto del suo ingresso nella stanza dei bottoni.

Ma l'attuale delicatissima situazione politica impone che ciascuno faccia la sua parte - come da Lei ripetutamente ed instancabilmente sottolineato nei Suoi discorsi alla Nazione - dando corso a tutte quelle iniziative atte a fare opportuna chiarezza in questo assai pericoloso bailamme in cui siamo da tempo sprofondati.

Sperando di aver adempiuto la nostra parte senza se e senza ma, La ringraziamo per la Sua cortese attenzione e Le assicuriamo -per quello che può valere - il nostro incondizionato appoggio all'impegno da Lei assunto.

Distinti saluti.

Dr. Domenico Mastropasqua

Già Ispettore della Banca d'Italia / Già Ispettore Tributario                                                                                                                                                                                                                                                    

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