Riprendiamoci il nostro destino!

LA NUOVA FRONTIERA DELL'ITALIA REPUBBLICANA.



domenicomastropasqua36@gmail.com

Raccomandata del 23 ottobre 2017 inviata al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione e

26.10.2017 21:44

Illustre Presidente

mi spiace rubarLe del tempo prezioso ma la posta in gioco è talmente alta da indurmi a rompere ogni indugio ritenendo di estre-

ma importanza che Ella venga a conoscenza di ciò che realmente accade entro le mura di una Istituzione fortemente voluta dal

nostro Legislatore per prevenire quei dirompenti dissesti bancari che hanno a lungo funestato la nostra economia all'indomani

della proclamazione dello Stato Italiano.

Mi riferisco alle Sue recenti dichiarazioni rese pubbliche dai mezzi di comunicazione in ordine alla Sua ferma determinazione di

salvaguardare l'autonomia della Banca d'Italia nella circostanza del rinnovo del mandato di Governatore della stessa.

Sono dichiarazioni assolutamente condivisibili alla condizione però - me lo deve cortesemente permettere - che i destinatari pro-

tempore di questa autonomia siano costantemente impegnati a rispettare nonchè ad applicare le leggi del nostro ordinamento 

giuridico.

In buona sostanza la piena autonomia andrebbe riservata unicamente a chi agisce salvaguardando sistematicamente la corret-

tezza del proprio operato perchè diversamente si trasformerebbe in una pericolosa ratifica di un comportamento fuori le righe.

Con la devastante conseguenza di convincere i destinatari della stessa di poter contare su di una sostanziale impunità.

Una convinzione, questa, che è andata sempre più radicandosi negli ultimi decenni determinando:

1) i fallimenti della Banca Privata Italiana di Michele Sindona e del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi;

2) la perdita di ben 4 mila miliardi delle vecchie lire a seguito della micidiale iniziativa della filiale di Atlanta della Banca Naziona-

    le del Lavoro:

3) il colossale crac della Parmalat costato 14 miliardi di Euro - pari a circa 28 mila miliardi delle vecchie lire - l'equivalente cioè

    di una manovra finanziaria;

4) il fallimento della Banca Popolare Italiana di Giampiero Fiorani;

5) la situazione catastrofica in cui si è trovato il Monte dei Paschi di Siena con perdite di ben 11 miliardi di Euro - pari a 22 mi-

    la miliardi delle vecchie lire - accompagnate anche da 27 miliardi di Euro di soffarenze - pari a 54 mila miliardi delle vecchie 

    lire;

6)  la liquidazione coatta di ben 4 banche del sistema;

7) 15 miliardi di sofferenze rilevate nel portafoglio dell'Unicredit.

Non sarà male sottolineare che sono soltanto le situazioni compromesse venute a galla in questi ultmi anni.

E' sempre convinto di onorare le autonomie senza un doveroso controllo sull'operato di chi ha potuto godere della stessa?

Sono perfettamente convinto che non sia questo il risultato che si attendeva il nostro Legislatore all'atto dell'approvazione della

Legge bancaria.

Io la mia parte di Ispettore della Banca d'Italia l'ho fatta ponendo mano ai cinque esposti , qui acclusi in copia, diretti alle Procure

di Roma, di Milano e di Parma, la cui lettura potrà dar corpo alle tante perplessità da me sollevate sull'efficacia del lavoro svolto 

dalla Vigilanza della Banca d'Italia viste le tante omissioni e le tante prevaricazioni poste in essere dalla stessa nel corso del suo

operato.

La cosa veramente tragica è che i menzionati esposti sono stati da me inviati  a tutti i Segretari dei partiti dell'arco costituzionale

(cfr. fotocopie delle raccomandate anch'esse allegate), i quali ora - per i soliti squallidi giochi di potere - si accaniscono contro

Matteo Renzi a cui va invece rivolto un sentito ringraziamento per la ferrea volontà che sta dimostrando di voler riconoscere la

piena autonomia soltanto a coloro che hanno operato nella piena correttezza.

Non me ne voglia se nella circostanza mi permetto di sottolineare che la scelta del nuovo Governatore non la si risolve ricercan-

dola tra i più stretti collaboratori di Visco - non solo perchè sono rimasti tali avendo condiviso o non si sono opposti alle sue di-

scutibili scelte ma anche perchè sono tutti di provenienza interna e, pertanto, adusi da decenni a quella filosofia devastante che

sta mettendo a dura prova la corretta funzionalità del nostro sistema bancario.

Nel caso si ricorresse ad un esterno di provata onestà - come è del tutto auspicabile - si dovrebbe dargli la possibilità di sce-

gliersi una propria squadra di collaboratori perchè diversamente è del tutto scontato che gli attuali componenti il Direttorio si

guarderebbero bene dall'offrirgli la loro dovuta collaborazione.

Infine sono da escludere le preventivate ripercussioni negative che potrebbero registrarsi in campo europeo per la mancata

riconferma di Visco considerato che la situazione del nostro sistema bancario è stata recentemente valutata negativamente pro-

prio da una società di rating di livello internazionale.

Quindi la sostituzione di Visco avrebbe il sapore di una possibile inversione di tendenza nel delicato settore.