La recente approvazione da parte del nostro Parlamento della legge che ha conferito alla Banca d'Italia la facoltà di procedere al-
la rivalutazione delle quote del suo capitale sociale in mano alle aziende di credito partecipanti ha il pregio di far capire anche ai
più riottosi a che punto è giunto il nostro Istituto di Emissione il quale - anche a costo di perdere per l'ennesima volta la sua trabal-
lante credibilità difronte all'opinione pubblica - non si è lasciata sfuggire la ghiotta occasione di offrire alle medesime una sostan-
ziosa plusvalenza in bilancio, tanto più invocata se rapportata alla pericolosissima esplosione dei protesti bancari che sta com-
promettemdo l'assai precario equilibrio dei loro conti economici.
L'ennesima conferma di quanto immane sia il potere che esercita il sistema creditizio nostrano sopratutto quando il Parlamento
continua a legittimare con incarichi ministeriali di prestigio l'operato del vertice della banca d'Italia che - anzichè riflettere dovero-
samente sul totale fallimento dell'attività di controllo sulle banche esercitata dalla "Vigilanza" come conseguenza della scelta
scellerata compiuta dal Direttorio alla fine degli anni '70 diretta più ad assecondare che a contrastare le devastanti procedure po-
ste in essere dai responsabili delle più importanti aziende di credito operanti in Italia giungendo perfino ad assicurare una vergo-
gnosa copertura ad alcuni ben individuati avventurieri sempre presenti nel delicato comparto (il devastante malaffare emerso nel
Monte dei Paschi di Siena costituisce, a ben vedere, soltanto l'ultima in ordine di tempo ) - si adopera in tutti i modi a porre in es-
sere ogni espediente pur di alimentare il potere delle stesse a scapito della massa dei contribuenti onesti spremuti oltre ogni limi-
te.
A ulteriore supporto di questo scandaloso modo di operare dell'Istituto di Emissione sarà sufficiente esaminare alcune delle più
tracotanti iniziative assunte dallo stesso in un recente passato partendo da quella mirata a risolvere in modo eclatante il problema
della vergognosa gestione clientelare da parte delle stesse.
Mi riservo, quindi, di affrontare questo spinoso argomento nel prossimo articolo.