Riprendiamoci il nostro destino!

LA NUOVA FRONTIERA DELL'ITALIA REPUBBLICANA.



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Continua il commento sulla vergognosa intollerabile gestione del caso "PARMALAT"

24.11.2013 09:22

Risultati vani i reiterati tentativi di coinvolgere esponenti della politica e della stampa quotidiana sulla disastrosa situazione morale

del nostro Paese, pensai bene di allargare l'orizzonte di questa mia indagine intrattenendo sull'argomento l'allora Presidente di 

Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, con la raccomandata del 10 gennaio 2006, il cui contenuto qui si  ripropone:

"Le considerazioni da Lei svolte nell'articolo "Da crisi e scandali l'Italia può uscirne" apparso  sul "S0LE/24 ORE" del dicembre u.s

"mi sono giunte assai gradite non solo per la grande autorevolezza di chi le ha formulate ma sopratutto per la Sua indomabile vo-

"lontà di ricercare puntigliosamente tutte quelle iniziative atte a trarre il nostro bistrattato Paese dalle pastoie di una economia da

"troppo tempo stagnante che sta avendo un impatto devastante sul futuro dei nostri figli.

"Mi riferisco in particolare a quanto da Lei così sottolineato: "In generale sentiamo un forte bisogno di persone per bene, di gente

"che faccia bene il proprio mestiere e che sia pronta in ogni momento a rispondere di quello che fa e come lo fa. Purtroppo manca-

"no etica e senso dello stato". In proposito - come peraltro facilmente rilevabile dall'esame dell'esposto inviatoLe in data 22/8/2005

"ed anche degli altri due qui acclusi in copia- non ho mai mancato nel corso della mia attività lavorativa di uniformarmi proprio a

"quei principi da Lei ritenuti a ragione essenziali per un corretto ed ordinato sviluppo della nostra economia.

"Devo, purtuttavia, ammettere con grande rammarico che queste qualità non hanno trovato in passato nè molti estimatori nè tanto-

"meno riconoscimenti di sorta.

Ciò detto, nell'intento, poi, di verificare se queste sbandierate finalità programmatiche - portate avanti da un così autorevole perso-

naggio del firmamento economico italiano all'epoca anche portavoce della quasi totalità delle imprese operanti sul nostro territo-

rio - avessero un riscontro concreto nella realtà quotidiana, mi sembrò doveroso, in chiusura di questa mia raccomandata, offrir-

gli la mia piena disponibilità per il raggiungimento di un siffato impegnativo traguardo così precisando: "Sarebbe, pertanto, motivo

di orgoglio per me se potessi fornirLe una qualche collaborazione nei modi e nei termini che Ella riterrà opportuni nel presuppo-

sto che il cammino da percorrere è ancora lungo ed irto di grandi difficoltà......".

L'assoluto silenzio che  ne seguì costituisce, a ben vedere, l'ennesima conferma della manifesta incoerenza comportamentale dei

preposti alle nostre istituzioni i quali - pur non mancando in ogni occasione di lamentarsi per l'esistenza di macroscopiche incon-

gruenze nella gestione del Paese - si guardano bene dall'assumere nel loro ambito tutte quelle iniziative idonee proprio alla appli-

cazione concreta di quanto da loro auspicasto.